giovedì 8 dicembre 2005

proprietà distributiva a destra della moltiplicazione rispetto all'addizione:
(a+b) c = a c + b c
( scegli  c  con il mouse  e poi muovi  a  e  b  sull'asse delle ascisse )































* * *

proprietà distributiva a sinistra della moltiplicazione rispetto all'addizione:
a (b+c) = a b + a c
( scegli   b  e  c  con il mouse  e poi muovi   a   sull'asse delle ascisse )




























mercoledì 7 dicembre 2005


Struttura di una frase espressa mediante un albero:



e, equivalentemente, tramite testo "indentato":

















la precedente sezione ha il seguente codice HTML



<div>
   <p align="center">
      <font face="Comic Sans MS" size="4">Struttura di una frase espressa mediante un albero:</font>
   </p>
   <p align="center">
      <img height="661" alt="" src="http://w3.romascuola.net/gspes/figure/Dante.gif" width="870" border="2" />
   </p>
   <p align="center"><font face="Comic Sans MS" size="4">e, equivalentemente, tramite testo &quot;indentato&quot;:</font>
   </p>
   <p align="center">
       <iframe src="http://w3.romascuola.net/gspes/figure/dante_testo.html" width="650" height="700"></iframe>
   </p>
</div>



prova a tradurre in albero tale struttura




giovedì 24 novembre 2005





















proporzioni































  In figura vediamo una quaterna di elementi in proporzione:
 m : a = n : b
Il rapporto fra  m  e  a   e quello fra  n  e  b  è dato da  d.



Se il punto  d  esce dall'asse delle ascisse, anche  m  e  n  escono dagli assi
0a  e  0b. Precisamente, si ha m = dxa + dya
   e   n = dxb + dyb
Il rapporto fra  m  e  a   e quello fra  n  e  b  è dato da  d = ( dx , dy ).



In tal modo si estende la proporzionalità al caso in cui i 4 punti sono
disposti secondo rapporti che non sono sull'asse delle ascisse, ma nel piano.
Ad esempio, si ha  m : a = n : b  se m=2a e n=2b, oppure se  m=3.2a e n=3.2b,
ma anche se  m=2a+3a
  e n=2b+3b  o se  m=3.2a-1.3a  e n=3.2b-1.3b.




     La formula di Eulero   


 

sabato 12 novembre 2005

Punti e numeri (dall'esperienza geometrica all'aritmetica e all'algebra)


martedì 8 novembre 2005
























cambiamento di base (sistema di riferimento), omotetie
e moltiplicazione di punti del piano (moltiplicazione di numeri complessi)































Ogni punto  p  della stella verde, che ha coordinate (x,y)  rispetto alla base  1  e  i=ort(1), ha un corrispondente  p'  nella stella viola con le stesse coordinate (x,y) ma rispetto alla base  a  e  n=ort(a); puoi muovere  a   per cambiare la base ( a , n )  e il centro  d  per cambiare la posizione della stella verde; inoltre puoi muovere  b=f  (inizialmente pari a 1)   e vedere come varia   g = ba ( le coordinate che  b  ha rispetto a  1   le ha   ba   rispetto ad  a ). Prova a portare il punto  b  sulla stella verde e nota come g = ba   sta nel corrispondente punto dell'altra stella.



triangoli omotetici































Nella figura di sopra puoi spostare con il mouse i vertici del triangolo  bcd  e scegliere (sempre con il mouse) il punto  a  che produce l'omotetia, e quindi il triangolo omotetico di vertici ba, ca, da. Inoltre, tramite pressioni sulla la barra spaziatrice della tastiera (ricorda di selezionare prima la figura con un clic sopra di essa), si fa variare il punto  h  sul triangolo bcd e in corrispondenza il punto k=ha percorre il triangolo omotetico.





 

















numeri unitari































Nella figura vedi un punto  a  (mobile col mouse) e il suo coniugato k=conj(a). Il triangolo di vertici   0, ax , a (quello con due lati blu) può essere sottoposto a cambiamento di scala: muovendo il punto c lo vedi in azzurro e in scala c, ossia il triangolo azzurro ha vertici  0·c=0,  ax·c, a·c. Quando c=k il triangolo è realizzato in scala k ed è quello con due lati rossi, con vertici  0, ax·k, a·k. Come puoi notare, il vertice a·k sta sempre sul semiasse destro delle ascisse. Puoi anche osservare, muovendo a col mouse, come i triangoli blu e rosso hanno in genere fra di loro differenti dimensioni, pur restando sempre di uguale forma (ossia simili). Infatti quello rosso è realizzato sostituendo la scala dell'unità con quella di k. Essi assumono le stesse dimensioni quando il lato congiungente  0 con k assume le stesse dimensioni del segmento congiungente 0 con 1; e in tal caso anche a (che ha k come coniugato) dista 1 da 0. In una qualunque di tali configurazioni (che puoi più facilmente realizzare portando d al di sopra dell'asse delle ascisse e poi portando a sulla circonferenza verde che appare) si ha che i lati  0_k, 0_a·k, 0_a  hanno tutti uguale dimensione, pari a 1 e in particolare a·k, che è sul semiasse destro dell'asse orizzontale, coincide proprio con 1. Quindi l'uguale dimensione dei triangoli blu e rosso si realizza quando a·k=1, ossia quando (ax,ay)(ax,-ay)=1, ossia  ax2 + ay2 = 1.
I numeri a aventi tale proprietà sono detti unitari e il loro insieme (la circonferenza verde) è detto circonferenza unitaria (o goniometrica).



Brevemente possiamo dare la seguente definizione:
  " un numero  a  è detto  unitario  se valutato nella scala del proprio coniugato vale 1, ossia se   a · conj(a) = 1 ".
Una definizione alternativa potrebbe essere la seguente altra:
  " un numero  a  è detto  unitario  se rispetto ad esso (ossia in scala  a) il suo coniugato vale 1, ossia se   conj(a) · a = 1 ".
Ciò corrisponde a partire dal triangolo rosso invece che da quello blu, il che è realizzato nella seguente 






























 

mercoledì 2 novembre 2005





















Le otto isometrie piane fondamentali































  A seconda della posizione del punto commutatore c,
  la trasformazione che porta  f=a  in  g  è :




  • l'identità (o rotazione nulla):  ( ax , ay )  ->  ( ax , ay )




  • la anti-coniugazione (o simmetria rispetto all'asse delle ordinate):
                                              ( ax , ay )  ->  ( - ax , ay )




  • la opposizione (o rotazione di un semipiano): ( ax , ay )  ->  ( - ax , - ay )




  • la coniugazione (o simmetria rispetto all'asse delle ascisse):
                                              ( ax , ay )  ->  ( ax , - ay )





   A seconda della posizione del punto commutatore c,
   la trasformazione che porta  f=a  in  h  è :




  • l'inversione (o simmetria rispetto alla bisettrice di 1° e 3° quadrante):
                                              ( ax , ay )  ->  ( ay , ax )




  • la ortogonalità antioraria (o rotazione antioraria di un quadrante):
                                              ( ax , ay )  ->  ( - ay , ax )




  • la anti-inversione (o simmetria rispetto alla bisettrice di 2° e  4°
    quadrante):                          ( ax , ay )  ->  ( - ay , - ax )




  • la ortogonalità oraria (o rotazione oraria di un quadrante, o anche
    rotazione antioraria di tre quadranti):  ( ax , ay )  ->  ( ay , - ax )




  Notiamo come si ottengono quattro simmetrie assiali e quattro rotazioni.
 Queste otto trasformazioni non modificano la distanza dall'origine (porta
 il punto  d  sopra l'asse delle ascisse)  e perciò vengono dette  isometrie .
    Vedi anche  le isometrie e il caleidoscopio 
e  http://w3.romascuola.net/gspes/pgc/8_isometrie.html

lunedì 10 ottobre 2005





























































































Il numero di nepero e l'esponenziale naturale





























Nella figura vedi in verde la retta passante per (0,1) di pendenza  m


tale retta ha equazione y=m·x+1, ossia è l'insieme { (x,y) : y=m·x+1 }.
Muovendo in orizzontale  c  si sposta  m  sull'asse delle ascisse
e di conseguenza si modifica la pendenza della retta verde, che è appunto m.
Sulla retta verde varia un punto k, la cui ascissa è l'ascissa del punto d.
Muovendo in orizzontale  d  muovi anche  k = ( dx , m · dx + 1 ).
La curva in blu e l'esponenziale passante, oltre che per (0,1), per il punto k.
Avvicinando sempre di più  d  a  0, il punto  k  tende al punto  (0,1)
 e corrispondentemente la curva blu tende a una curva limite ben precisa.
Nota che quando  d  coincide esattamente con  0  tale curva scompare.
Infatti la curva blu è l'esponenziale di base  (m · dx + 1)1/dx
e quando dx=0 tale numero non esiste (la base tende a 1 e l'esponente a  ± ¥ )
però quando dx "tende" a  0  la quantità  (m·dx+1)1/dx  "tende" a un numero
indichiamo tale numero, dipendente da  m, con  exp(m) e poniamo e=exp(1).
Il numero   e   è detto numero di Nepero  ( o di Eulero ).
Nella figura porta d  quasi sullo  0  in modo che il valore  dx  sia quasi nullo
e vedrai visualizzato con i segmenti verticali rossi il valore di exp(m)
e quindi quando m=1 i segmenti verticali rossi misurano e (numero di Nepero).
Nella figura riporta (se lo avessi spostato)  m  al valore 1 (muovendo c)
nota il punto  n = ( m , exp(m) ), che adesso che  m=1  vale  ( 1 , e )
poi digita il tasto  "p"  sulla tastiera per attivare il plottaggio
e quindi fai variare  m  su tutta la parte visibile dell'asse delle ascisse
vedrai che il punto  n  descrive una curva grigia e che tale curva è  y=ex
infatti quando  m=1 la curva grigia coincide con l'esponenziale in base exp(m)
Pertanto concludiamo che al variare di  m  il punto  n  sta sulla curva y=ex
il che vuol dire che ( m , exp(m) ) sta sulla curva y=ex, ossia  exp(m)=em.
Pertanto l'esponenziale avente "pendenza" m nel punto (0,1) è  y=(em)x=emx.


 

mercoledì 21 settembre 2005


Per usare sul tuo computer l'applicazione PGC scarica i seguenti file:



pgc.jar  ,    pgc.htm    e   comandi_pgc.html 



( attenzione: alcune versioni di Internet Explorer salvano l'ultimo file in formato "htm" invece di "html" ;
in tal caso, modifica tu stesso, dopo lo scaricamento, l'estensione  .htm  trasformandola in  .html )



mettili tutti e tre in una stessa cartella del tuo computer.



Potrai attivare l'applicazione cliccando due volte sul file pgc.htm di tale cartella.

Collegato a   PGC   è   PUG  (Parametrical URL Graphics)

mappa matematica di base


funzioni elementari

venerdì 15 luglio 2005


    buone vacanze  


 

  Un altro esempio di formula scritta usando solo le tabelle nel codice HTML  



































a  1/(n·n')   =   n·n'  a    =   n'










 n  a 

  =   (a 1/n ) 1/n'
     



 

sabato 25 giugno 2005

 










squiSITO ,   ma gustabile solo con ... 
posateria microsoft




 

lunedì 20 giugno 2005

cambiamento di base nei logaritmi :  
logb x = ( loga x ) / ( loga b )
(   loga x = loga b(log
bx) = logb x  ·  loga b = loga·  logb x   )





























Nella figura sono rappresentate  expaexpb , logalogb ;
 k  è quel numero tale che  ak=b ,   quindi  k=logab ;
 la figura illustra che   bx = akx   e che quindi, per simmetria rispetto a  y=x
  logax = k·logbx
 ( ovvero:  logax = logab · logbx )

Logaritmo di una potenza (logaritmo di esponenziale) :  
loga bx = x
· loga b





























Quando  b=a   (porta col mouse  b  a coincidere con  a)   logb=loga  ed  expa  sono funzioni inverse
e quindi la loro composizione è l'identità:  loga ax = x .
In generale, se  k  è quel numero tale che  ak=b ,   quindi  k=logab , si ha:
loga bx = loga akx = k·x = x · logab .
In figura  x  è l'ascissa del punto  d  (spostabile col mouse)  e  m=bx=akx .
Muovendo  d  si modificano, sull'asse delle ascisse,  xk·x   e   m .

Prodotto di esponenziali :   ax·bx = (a·b)x




























In figura abbiamo le funzioni  expa  ,   expb   ed  expab ;
l'ascissa variabile  x  è l'ascissa del punto  d  (spostabile col mouse)  ;
k  è quel numero tale che  ak=b ,   quindi  k=logab  ;
sull'asse delle ascisse compaiono, insieme con k,   x , kx  e  x+kx  ;
m   è il punto   (x,ax+kx)=(x,axbx) , che coincide con  (1,ab)  se  x=1  ;
siccome:  axbx=axakx=ax+kx=a(1+k)x=(a1+k)x=(a·ak)x=(ab)x  ,
si ha che  m  varia sulla curva esponenziale  expab  .
L'uguaglianza  axbx=(ab)x  esprime il fatto che   expa · expbexpab .

venerdì 17 giugno 2005















inversione di una funzione































Muovendo i punti  a  e  b  si modifica il dominio della funzione scelta nella casella  f  (il cui grafico è in azzurro). La relazione inversa di  f  è il grafico  g  (in rosso - scompare se il punto d viene portato sotto l'asse delle ascisse). Come si vede nell'esempio preso in esame (che può essere modificato inserendo un'altra espressione f(n) nella casella f), se la funzione  f  non è iniettiva (ossia se non associa ad ascisse distinte ordinate distinte - e il movimento del punto  c  permette di evidenziare se c'è, come in questo caso, qualche ordinata associata ad ascisse distinte), allora g è una relazione (ossia un insieme di coppie) ma non una funzione, in quanto (come evidenzia la retta verticale viola, essa stessa inversa di quella orizzontale verde) esistono valori x dell'ascissa a cui g associa differenti ordinate, per cui non può esser usata la notazione g(x), che verrebbe ad essere ambigua.



esponenziale di un prodotto :     akx = (ak)x




























 La curva blu è la funzione esponenziale in base  a , quindi  f : x -> ax ,  ossia  f = {(x,y) :  y=ax }, mentre la curva rossa è la funzione  g  ottenuta per stiramento orizzontale di fattore  c  , ossia l'ascissa di ogni coppia costituente  f  è moltiplicata per il fattore  c ,  per cui  g =  {(cx,y) :  y=ax } = {(x',y) :  y=ax'/c }, ossia, ponendo  k=1/c,   g : x -> akx .
Nella figura l'ascissa variabile  x  è l'ascissa del punto d (mobile col mouse) e  m=(x,g(x))  e  h=(kx,f(kx)).
 Quando  x=1  si ha  m=(1,ak)  e   h=(k,f(k))=(k,ak) . Si pone il problema: la funzione  g , che passa per (0,1) e per (1,ak), è l'esponenziale in base ak ?
 La risposta positiva, che equivale a dire che  g(x)=(ak)x , ossia equivale all'uguaglianza (scritta nel titolo)  akx=(ak)x , è mostrabile in figura portando il punto b sull'asse delle ordinate (o anche leggermente alla sua destra), il che fa trasformare la curva blu nella funzione esponenziale  x -> bx ,  e portando  b  a coincidere con ak  (che è l'ordinata di  m  o di  h  quando  d  ha ascissa 1).

venerdì 10 giugno 2005

 i morfismi esponenziale e logaritmico












































  x  expa   u 
loga
+  x + y expa  u · ·
loga
  y  expa   v 
loga


 












expa(x+y)=ax+y=ax·ay=expa(x)·expa(y)=u·v
loga(u·v) = loga(u) + loga(v) = x + y

 


da un sito stravagante


come scrivere nelle pagine web formule che non siano immagini :


MathML


matrici come tabelle


(
e non solo matrici :























a  1/n  =  n   a 
 



)

mercoledì 25 maggio 2005


radici dell'unità e poligoni regolari


























































































circonferenza goniometrica
C(0,1) = { uC :  u·ū = 1 }    ( v. def. di punto unitario )
C(0,1) = { (x,y)R² :  x²+ y² = 1 }
funzione goniometrica
  P( t )  C(0,1) ,  con tR
proprietà di base della funzione goniometrica
P( α + β ) = P( α ) · P( β )
P(π/2) = i = (0,1) = 1
P( 0 ) = 1 = (1,0)   (derivabile dalla prima)
P( -α ) = P( α )   (derivabile da prima e terza)


























definizione fondamentale
 P( α ) = ( cos α , sin α ) = cos α + i sin α
prime proprietà derivate da quelle di base
P(π)=P(π/2+π/2)=P(π/2)·P(π/2)=i²=-1
P(3π/2) = P( π + π/2) = (-1)·P(π/2) = -i
P(2π) = P(π+π) = P(π)·P(π) = (-1)(-1) = 1
  P(t+2π) = P(t)·P(2π) = P(t)
angoli associati
P(t+π) = P(t)·P(π) = P(t)·(-1) = -P(t)
P(t+π/2) = P(t)·P(π/2) = P(t)·i = P(t)
P(t-π/2)=P(t)·P(-π/2)=P(t)·ī=P(t)·(-i)= - P(t)
P(π-t) = P(π)·P(-t) = P(π)·P(t) = -P(t)
P(π/2-t)=P(π/2)·P(-t)=P(π/2)·P(t)=i·P(t)=(P(t))
P(2π-t) = P(2π)·P(-t) = P(2π)·P(t) = P(t)
P(-π/2-t)=P(-π/2)·P(-t)=(-i)·P(t)= - (P(t))
qui sotto, usa i punti   b ,  c ,  d    come "interruttori" :
prova a portare uno o più di questi punti sopra l'asse delle ascisse



























mercoledì 18 maggio 2005







































il morfismo additivo-moltiplicativo esponenziale































In figura   a ,  b   e   c    possono essere mossi col mouse



La funzione rappresentata in figura è f(x)=ax , con a>0 ;
illustriamo geometricamente la proprietà  f(b+c) = f(b)·f(c),
ossia:     ab+c = ab · ac  .
Si riporta l'ordinata di  h=(b,f(b)) parallelamente all'asse delle ascisse
fino ad incontrare la retta verticale  x=1. Si ottiene (1,f(b)), e per tale
punto si conduce la retta passante per l'origine, di equazione y=f(b)·x
D'altra parte si riporta il punto k=(c,f(c)) sull'asse delle ordinate, ottenendo
il punto (0,f(c)) e si riporta questo sul punto (f(c),0) dell'asse delle ascisse
 tramite la retta parallela al segmento congiungente (1,0) con (0,1).
Dal punto (f(c),0) trovato si sale in verticale fino ad incontrare la retta
per l'origine determinata prima nel punto  (f(c),f(b)·f(c)) .
Infine si riporta quest'ultimo punto all'ascissa n=b+c, determinando così il
punto m=(n,f(b)·f(c))=(b+c,f(b)·f(c))=(b+c,f(b+c)), che sta su  f .



Tale costruzione nel caso  b=1 permette di costruire f(x) con x=0,1,2,3,...































clicca sulla figura e poi premi più volte la barra spaziatrice
( premi il
tasto  c  per ritornare al punto iniziale )



Si parte da  x=0k=(x,f(x))=(0,f(0))=(0,1)m=(x+1,f(x+1))=(1,f(1))=(1,a)=h
e ad ogni pressione della barra spaziatrice si passa  da  x  a  n=x+1 ;
  dopo la prima pressione si ha:  k=(1,f(1))=h  e  m=(2,f(2))=(2,f(1)2);
dopo la seconda:  k=(2,f(2))  e  m=(3,f(3))=(3,f(2)f(1))=(3,f(1)3), ecc...



Spostando il punto  d  fino a dargli ascissa, ad esempio, 2, si passa ad
avanzamenti non più di 1, bensì di 1/2, dividendo quindi l'asse delle ascisse
in tratti di 1/2 e partendo da  h=(1/2,f(1/2))=(1/2,a1/2).



Spostando il punto  d  fino a dargli ascissa, ad esempio, 3, si passa ad
avanzamenti non più di 1, bensì di 1/3, dividendo quindi l'asse delle ascisse
in tratti di 1/3 e partendo da h=(1/3,f(1/3))=(1/3,a1/3).



e così via ...  (quindi  d  determina in quante parti dividere l'unità)



venerdì 13 maggio 2005













































moltiplicazione grafica di numeri complessi































Prendi due punti  ( numeri complessi )    a    e    b



congiungi con segmenti  a  con la sua ascissa  ax  e con la sua ordinata  ay·i



congiungi con segmenti  b  con la sua ascissa  bx  e con la sua ordinata  by·i



congiungi con segmenti i punti   1   e   i   e poi i punti   -1   e   i


traccia per il punto ax  la parallela al segmento  1_i  e determinane
l'intersezione con l'asse delle ordinate: questo punto è  ax·i
traccia per il punto  ay·i  la parallela al segmento  -1_i  e determinane
l'intersezione con l'asse delle ascisse:  questo punto è   -ay
costruisci la verticale per  -ay  e l'orizzontale per  ax·i : la loro intersezione
è il punto  n = -ay + ax·i = a
^   normale  ( ortonormale )  al punto  a

congiungi con segmenti i punti   1   e   a   e poi i punti   i   e   n


traccia per il punto bx  la parallela al segmento  1_a  e determinane
l'intersezione con la retta   0_a :   questo punto è  bx·a
traccia per il punto by  la parallela al segmento  i_n  e determinane
l'intersezione con la retta   0_n :   questo punto è  by·n
traccia per  bx·a  la parallela a  0_n  e per  by·n  la parallela a  0_a :
l'intersezione di tali rette  è  m = bx·a + by·a
^ = (bx·1 + by·1^)·a = b·a